Panoramica della Valsabbia all'altezza del lago d'Idro

Panoramica della Valsabbia all'altezza del lago d'Idro
Vista della Valsabbia all'altezza del lago d'Idro

Odolo

3 Odolo





Collocazione di Odolo in             
val Sabbia                                      

   

3.A Fucina di Pamparane

Odolo è situato a cavallo tra la val Sabbia e la val Trompia
E ‘un paese prevalentemente industriale l'attività metallurgica ha origini antichissime, inizialmente solo a "basso fuoco": le fucine sorsero alla fine del 400. L'attività artigianale decadde a fine '800 per far posto all'industria siderurgica del secondo dopoguerra, con l'apertura nel 1950 del laminatoio Ilfo.. Il suo sito storico più importante è il “Museo del ferro “ situato all’interno di un’antica fucina ben conservata.






3.A Fucina di Pamparane


              

Confini comunali di Odolo con              CTR, Odolo
segno puntuale   
                        


                  Ingresso della fucina


Comune: Odolo

Edificio:Fucina  (Museo del ferro)

Indirizzo Via D’Alzeglio

Epoca: n.d.

Odolo, lungo il torrente Vrenda si sono sviluppate numerose fucine, le quali sfruttano la corrente   del fiume sul quale furono ricavate ben 13 cascate : undici alimentavano le fucine denominate "Pagher, Sema, Mez, Molì, Molì de sot, Gnarche, Butighe, Pamparane, Vick, San Lorenz, Carle, Camilune, Sot" mentre le altre due venivano sfruttate per alimentare i molini di Cagnek e Pregastine. La produzione odolese era molto rinomata per la produzione di badili defiti all'epoca perfettamente rifiniti, nonché di picconi,zappe,cazzuole ed anche ferri per le ferrovie e tondo.
I tondi erano prodotti nella fucina di Alessio Pasini ,mentre quelli per ferrovia da Rivadossi. Tutt 'oggi nel centro del paese si trova una delle fucine meglio conservate e tuttora funzionanti della val Sabbia,la fucina di Pamparane; ultimamente è stata trasformata in Museo del ferro con attività didattiche per le scolaresche che hanno occasione di imparare una parte importante della loro storia con annessa dimostrazione pratica della lavorazione di questo materiale.
La fucina , costruita parallelamente alla strada,è a pianta rettangolare,con pareti di pietrame dette "scorse"; il pavimento originario era in terra battuta,il tetto sorretto da archi di pietra. Nella foto laterali si possono vedere il maglio che batteva il ferro e la ruota che, alimentata dall'acqua, fa muovere tutto il meccanismo.
  Il funzionamento può essere descritto così: l'acqua proveniente dal canale derivato dal fosso,detto "lo aigual",cadendo sulla ruota a pale la costringeva a ruotare attorno al proprio asse,sul quale era imperniato l'"erbor" a forma di tronco di cono-terminante con una ruota a "camme",destinata a trasformare il moto rotatorio della ruota e dell'albero portante il maglio, in moto di percussione che ne caratterizza il funzionamento.
La fucinatura del ferro veniva attuata partendo da barre greggie con il maglio e la forgia dove si raccoglieva il fuoco mantenuto vivo dal mantice sostituito più avanti dalla "tina de l'ora"cioè la tromba idroeolica.




Ruota idraulica della fucina di Pamparane


Maglio ad acqua con mazza a testa d’asino



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